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TFA in Romania, la professoressa Canale: “Io delusa e truffata vi racconto la mia storia”

Prof.ssa Daniela Canale, Oggiscuola, 3.3.2017

A seguito della mini inchiesta di OggiScuola.it sui corsi di abilitazione all’insegnamento in Romania, riceviamo e pubblichiamo una lettera di un’insegnante:

professoressa Daniela CanaleSono un’insegnante presso la Scuola dell’Infanzia da ormai 16 anni. Ho un Diploma di Conservatorio, due Diplomi Biennali di Specializzazione in Musica , diversi Master e vari Attestati.

Da un po’ di tempo, esattamente da quando le mie figlie sono cresciute e non hanno avuto più bisogno di me, ho sentito il desiderio di insegnare ciò per cui ho studiato una vita: Musica e Strumento. L’unico ostacolo alla realizzazione di questo fortissimo desiderio è l’abilitazione.

Una volta c’erano le SSIS, PAS, vari corsi abilitanti, il diploma abilitante in didattica della musica (di cui facevo parte ma ho dovuto rinunciarvi per una gravidanza a forte rischio). Adesso purtroppo, per noi insegnanti di ruolo, non c’è nulla: nessun concorso interno, niente TFA (riservato a chi non ha il ruolo), niente di niente.

Comincio a cercare su internet un sistema per poter conseguire questa benedetta abilitazione e trovo un sito che con qualche viaggetto in Spagna mi permette finalmente di realizzare il mio sogno. Costo: 10mila euro! Troppo costoso. Rinuncio. Dopo qualche tempo mi si prospetta la Romania ad un costo decisamente più basso: 6mila euro. Ok.

Concordo con l’intermediario il piano di studi, il prezzo, le modalità di pagamento della prima rata e decido di intraprendere questa avventura. Parto. Durante i primi viaggi che ho fatto, della durata ciascuno di 10 giorni, non concludo nulla: né esami, né lezioni, nulla! Terzo viaggio: vacanze pasquali, università chiusa. E’ mai possibile che il referente non sa che l’Università è chiusa in quel periodo? Devo premettere che ogni viaggio era preceduto da un lungo periodo di studio. Quindi, l’impegno non era solo economico: bisognava preparare diverse tesine per ogni materia e bisognava studiarle bene per poter affrontare l’esame.

Il mio intermediario le avrebbe fatte tradurre e correggere… appunto avrebbe dovuto, perché tutte le tesine presentate lui le ha fatte sparire! Per fortuna ne conservo le copie. Quarto viaggio: nessun esame! Quinto viaggio: due esami (di cui uno convalidato: Patente Europea. Costo: 250 euro), invece dei nove previsti dal primo livello. Premetto che era stato garantito dal referente, tal L. S., che a me bastava conseguire solo il primo livello. Invece non era così. Nei miei viaggi avevo familiarizzato con l’Università e con i dipendenti (segretari, applicati, professori) e avevo scoperto che servivano due anni per poter ottenere l’abilitazione per insegnare alla scuola secondaria, perché l’università di Timisoara era l’unica che dava l’abitazione in due anni, mentre tutte le altre aveva i corsi abilitanti in un anno, tirocinio compreso.

Inoltre ho scoperto che l’università dava a ciascun studente una user ed una password che consentivano di poter accedere all’area personale, di contattare direttamente i professori, concordare gli argomenti delle tesine, concordare gli esami, … addirittura i professori provvedevano alla correzione delle tesine, il tutto online. Bisognava però garantire qualche presenza alle lezioni ed era obbligatorio un monte ore di Tirocinio.

Come si può evincere i corsi sono reali, le Università serie, il tutto al pari di qualsiasi università Italiana. Purtroppo però il mio intermediario faceva di tutto per non farci fare gli esami con il precipuo intento di “spillarci” più soldi. Inventava ogni volta una scusa: i professori non sono presenti, avete sbagliato le tesine, gli interpreti hanno chiesto una somma maggiore (ingaggiati da lui per le correzioni delle tesine e per la traduzione simultanea al momento dell’esame), insomma tutto faceva brodo.

Ogni volta che si andava a Timisoara c’era una novità… e spesso queste novità riguardavano una modifica al costo del corso. Adesso, avendo speso una fortuna, avendo fatto cinque viaggi inutilmente durante i quali sono riuscita a conseguire solo 2 esami su 9 (previsti dal piano di studi), non me la sento più di andare in Romania, di abbandonare le mie figlie, di andare incontro ad ulteriori spese. Ribadisco: i corsi sono validissimi, le università funzionano benissimo, i professori sono severi e bisogna studiare molto bene (i miei colleghi conosciuti lì sono stati bocciati), ma bisogna comunque avere un intermediario serio che segua gli allievi, che organizzi gli esami. Nonostante ciò ritengo che non sia indispensabile rapportarsi con un intermediario (soprattutto se questo è un lestofante), atteso che con grande intraprendenza, un po’ di tempo libero e una buona conoscenza della lingua inglese (io ho studiato francese, ma riconosco che l’Inglese è una lingua mondiale che bisogna conoscere a priori), si può contattare direttamente la segreteria per concordare gli esami, parlare con i professori (sempre disponibili nonostante il loro misero stipendio).

Al momento ho intrapreso un’azione giudiziaria nei confronti del furbetto speranzosa che non mi rimanga solo il brutto ricordo di aver speso una cifra importante per ritrovarmi con solo 2 esami accademici e un’iscrizione universitaria che chissà se mai potrò sfruttare.

Prof.ssa Daniela Canale

 

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